Vi parliamo di uno dei piatti più caratteristici d’Egitto, consumato anche in tutto il bacino del Mediterraneo e Medio Oriente. Condividiamo con voi una ricetta tipica, economica e veloce del pane arabo.
Perché il pane arabo si chiama così?
È una pietanza, prodotto locale e tradizionale di quelle aree geografiche che risentono dell’influsso culturale; eredità delle conquiste e delle espansioni saracene. Non dimentichiamo che la cultura araba fu promotrice e incubatrice di discipline e conoscenze fondamentali per la sopravvivenza, nell’arco dei millenni, dell’essere umano.
Basti pensare agli innumerevoli contributi dalla cui cultura presero le mosse discipline come: Medicina, Agricoltura, Tecnologia, Linguaggio, Musica, Arte, Architettura, Astronomia, Fisica, Matematica, Filosofia ecc…
Infatti in culture affini, come quelle ebraiche, mediorientali e mediterranee esiste la dicotomia lessicale e collegamento sinonimico tra le parole “pane arabo” e “pita”.
Origine e curiosità del pane arabo
Un pane comune e condiviso da popoli diversi, in particolare gli antichi egizi, erano esperti panificatori, nozione poco diffusa ai più, infatti è comprovata la scoperta da parte loro delle prime lievitazioni e fermentazioni spontanee, ben introdotte nelle usanze e procedimenti enogastronomici mondiali attuali.
Infatti un parallelismo culturale, risalente a circa 4000 anni fa e in Mesopotamia, è accreditato nell’odierno Iraq, di cui si ha certezza riguardo la storica consumazione di un pane simile a quello descritto nella nostra ricetta.
La cui alternativa, in gran parte del Medio Oriente, era, ed è, la versione non lievitata; più croccante e con scarsa mollica.
Nonostante le varie interpretazioni, accolte dalle più differenti usanze, esiste un’affinità di base:
è preparato mescolando farina di frumento, acqua, lievito di birra o lievito madre, olio di oliva, sale e si cuoce in padella o su pietra.
Consigli di nonna Wafaa!
Riflettendo, è molto simile al pane azimo (senza lievito), con impasto più idratato (si usa più acqua quando si mischia il composto), privo di parte grassa e cotto su pietre roventi o testi tradizionali; il Panigaccio toscano della Lunigiana, tanto per riportarvi un esempio tipico delle varietà regionali italiane.
La versione di questo tipo di pane priva di lievito, quindi ottenuta in assenza di fermentazione microbica, era preferita quando a influire erano circostanze e motivazioni religioso-culturali o di conservazione alimentare e merceologiche.
Ma, torniamo a noi…
Ricetta del pane arabo originale, una tradizione di famiglia

Pane arabo, ingredienti
- 1 kg di farina di frumento tenero
- 3 bicchieri circa di acqua leggermente tiepida o temperatura ambiente (dipende se lo si vuole più idratato o meno)
- 1 cucchiaio di olio evo
- 1 panetto di lievito di birra
- 1 cucchiaio di sale marino iodato
Pane arabo, procedimento
Impastare gli ingredienti in una ciotola, seguendo questo ordine:
- unire alla farina l’acqua a filo avendo accortezza di mescolare bene
- lavorare l’impasto per favorire l’autolisi
- aggiungere olio evo e lievito di birra, avendolo sciolto precedentemente un parte dell’acqua da utilizzare, leggermente tiepida o a temperatura ambiente (dipende dalle temperature di stagione)
- mescolare bene e con energia
- aggiungere il sale
- rimescolare
- ultimare l’impasto fino a ottenere un composto liscio e omogeneo
- formare palline dalla pezzatura di 200 g ciascuna
- far riposare le palline sul paiano di lavoro per mezz’ora circa
- da ogni pallina ricavare un disco, appiattendolo con le mani come se si stesse facendo una pizza
- far lievitare un’ora o anche due (più lievita e meno si avrà il sentore di lievito di birra nel pane e l’impasto risulterà più leggero alla digestione)
- preriscaldare una padella antiaderente
- cuocere, senza bruciare entrambi i lati in padella
- farcire e mangiare
Pane arabo, come farcirlo
Un esperimento di panificazione e enogastronomia casalinga, per passare momenti piacevoli e di qualità in famiglia, oltre al fare il pane con le proprie mani, è quello di sperimentare e degustare svariati companatici.
Questo tipo di pane risulta ottimo se farcito con salse a base di yogurt o con dell’hummus di ceci, carne halal e verdure grigliate, gratinate o caramellate, come le cipolle in agrodolce.
Il nostro ripieno preferito è quello che prevede l’utilizzo di prosciutto crudo halal italiano (che potete trovare in vendita presso il nostro negozio a Brescia centro storico), provola affumicata di bufala campana DOP e pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOP.

Una varietà di pomodorini gialli, per intenderci, il cui sapore dolce e delicato, compensa e ben si abbina alla dolce succulenza e retrogusto salato del prosciutto, quanto al sentore di affumicato e acidulo, percepito nelle zone interno-laterali della lingua, tipiche del derivato del latte di bufala campana.
Vuoi trascorrere momenti gourmet, prova la ricetta e condividila!