Tutti i giorni mi rimbocco le maniche, propongo e vendo i miei prodotti, racconto il mondo che si portano dietro e il mio. Fatti di storie, di luoghi e di tradizioni. Parlare di cibo ai miei clienti ed essere il loro macellaio di fiducia, significa parlare di naturalità, inclusività, sostenibilità (ecologica e sociale) e di interculturalità.

Penso che mangiare sano sia un atto di fede, legato tanto a importanti precetti religiosi che sento miei, quanto un vero e proprio stile di vita, che applico nella quotidianità. 

Che tocca tanto l’animo quanto il corpo umano, in relazione all’etica e alla qualità della filiera e dei prodotti che scegliamo di mettere nel piatto tutti i giorni. 

Perché prima di ogni altra cosa è importante volersi bene, sia come individui, sia all’interno della nostra collettività. Nutrirsi nel modo più genuino possibile, seguendo abitudini alimentari semplici, prive di sofisticazioni, alterazioni e manipolazioni di ogni genere. Perché farlo è un atto d’amore verso sé stessi, una celebrazione della vita di tutti noi.